Cipro “Venere a metà” 🗓

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Dal 10 al 17 maggio 2025

Cipro: l’Isola con le due anime (greca e turca)

La leggenda vuole che qui sia nata, sorta dalla spuma delle onde del mare, Afrodite, la dea della bellezza. Crocevia di eserciti e religioni, molti hanno lasciato tracce del loro vivere, micenei, greci, egiziani, romani, bizantini, franchi, germani, crociati, genovesi, veneziani, ottomani, inglesi.
Nell’estate del 1974, i turchi, prendendo a pretesto un tentativo di colpo di stato, promosso dal regime militare al potere in Grecia, hanno nuovamente invaso l’isola e ne hanno occupato più di un terzo del territorio. Le tracce sovrapposte di tutti questi popoli che si sono avvicendati sull’isola, fanno di Cipro una meta di grande interesse storico, che vale una visita approfondita aldilà del clima particolarmente piacevole, la vita balneare e la cucina, ghiotta e saporita come poche.

PROGRAMMA

 1° giorno, sabato 10 maggio 2025: Belluno > Bologna > (Atene) > Larnaca > Limassol

Partenza con pullman privato dal piazzale della stazione di Belluno e successivamente, su richiesta, salite alle solite fermate. Trasferimento all’aeroporto di Bologna, disbrigo delle formalità d’imbarco e doganali e partenza con volo di linea Aegean Airlines A3683 delle 16h25 per Atene. All’arrivo, previsto alle 19h30, dopo 2h05’ di volo, coincidenza con il volo di linea Aegean Airlines A3914 delle 21h20 per Larnaca. All’arrivo, previsto alle 23h00 dopo 1h40’ di volo, incontro con la guida e trasferimento a Limassol (80 km, 1h). Sistemazione nelle camere riservate e pernottamento.

2° giorno, domenica 11 maggio 2025: Limassol > Petra Tou Romiou > Pafos > Limassol

Prima colazione e cena. Pranzo libero.
Partenza per Pafos, passando da Petra Tou Romiou (45 km, 1h), dove, secondo la tradizione della mitologia greca, sarebbe nata Afrodite. A seguire, visita dei mosaici alla Casa di Dioniso e della Chiesa Panagia Crysopolitisa a Pafos (25 km, 30’).
Al termine, rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

Petra tou Romiou. Secondo la mitologia Afrodite, la Dea dell’Amore e della Bellezza nacque qui, emergendo dalle onde del mare. Il nome, che in greco significa lo scoglio del Greco, è legato al mitico eroe bizantino Digenis Akritas, che, secondo la leggenda, tenne a bada i saccheggiatori con la sua forza prodigiosa. Si dice che si appoggiò con una mano sulla catena montuosa di Kyreneia, dando origine così al Pentadattilo, cioè la montagna a forma di cinque dita, mentre con l’altra sollevò un enorme masso e lo scagliò nel mare contro i saraceni, che cercavano di approdare. Il masso è rimasto lì e da allora dà il nome all’intera area. Incoraggiato dalla madre Gea, Dea della Terra, decisa a punire Urano, Dio del Cielo, perché teneva prigionieri i suoi figli, Crono recise i genitali del padre con una falce e li gettò in mare. Secondo il racconto di Esiodo nella Teogonia, essi furono trasportati dalle onde per lungo tempo e il seme che ne uscì si trasformò in schiuma marina, dalla quale nacque la Dea dell’Amore e della Bellezza.

Pafos, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, abitata fin dal Neolitico, fu il centro del culto preellenico di Afrodite, che la leggenda vuole emersa dalle acque proprio qui, alla spiaggia di Petra tou Romiou, il cui tempio fu eretto dai micenei nel XII secolo a.C. I resti delle ville, palazzi, teatri, fortezze e tombe rendono il sito di eccezionale valore storico. I mosaici di Nea Pafos sono tra i più belli rinvenuti al mondo. Fondata nel IV secolo a.C., la città era un importante presidio strategico tolemaico. Nel 58 a.C. fu ceduta ai Romani e raggiunse il culmine dello splendore nel II secolo, quando furono costruiti gli edifici più belli, tra cui quelli ornati di mosaici. Un terremoto nel IV secolo d.C. produsse gravissimi danni e decretò l’inizio del declino della città. Da visitare le tombe dei Re, necropoli ipogea dal III secolo a.C. dall’influenza egizia nelle forme e nelle decorazioni, la basilica di Hrysopolitissa del IV secolo di cui oggi restano solo le basi, che ne fanno intuire le grandi dimensioni, alcuni mosaici e il Pilastro di San Paolo, dove il santo fu legato e frustato, la Fortezza lusignana di Saranta Kolones abbattuta da un terremoto nel 1222 e, a Nea Pafos, il vasto sito archeologico con i mosaici della Casa di Dioniso, l’agora, l’Asklepeion, tempio dedicato ad Asclepio, dio della medicina e il teatro semicircolare Odeon.

 3° giorno, lunedì 12 maggio 2025: Limassol >Troodos > Chiese bizantine > Omodos > Limassol

Prima colazione e cena. Pranzo libero.
Partenza per la parte centrale di Cipro, verso i monti Troodos (45 km, 1h15’). Visita di alcune delle celebri chiese bizantine dichiarate patrimonio Unesco, cominciando dalla Chiesa di San Nicola (ayos Nicolaos) ricoperta di affreschi del XI secolo.
Proseguimento con visita della Chiesa di Panagia Pothithou a Galata e della Chiesa di Asinou del xii secolo. Proseguimento per il villaggio di Omodos (18 km, 1h) con visita al centro vinicolo e al monastero di Stavros.
Rientro in hotel per la cena il pernottamento.

Le chiese dipinte del Troodos: dieci edifici religiosi (nove chiese e un monastero) costruiti in epoca bizantina, tra l’XI e il XVI secolo e decorati con affreschi che rappresentano l’evoluzione pittorica nella cultura di Cipro. Questi edifici sono: S. Nicola del tetto (Ayios Nikolaos tis Steyis) a Kakopetria, S. Giovanni Lampadistis e S. Eracleo nel monastero di Kalopanayotis, Panayia Phorbiotissa a Nikitari (1105-06), Panayia tou Arakou a Lagoudera (1192), la chiesa della Vergine a Moutoullas, la chiesa dell’Arcangelo Michele a Pedhoulas (1474), Timiou Stavros a Pelendri, Panayia Podhitou a Galata, la chiesa della Santa Croce di Ayiasmati a Platanistasa (1494), Ayia Sotira a Palaichori. Ayios Nikolaos tis Steyis a Kakopetria, deve il nome al tetto in legno in forte pendenza, è costruita con pianta a croce del XI secolo, e conserva uno dei pochi esempi di pittura bizantina dell’età dei Comneni.

Omodos, cittadina vinicola che ospita uno dei monasteri più antichi di cui si abbia notizia sull’isola, il monastero di Stavros (della Croce), a cui Sant’Elena donò un pezzo della corda con cui il Cristo fu legato alla croce. Presso Omodhos, a Koilani, si svolge ogni anno in agosto e settembre l’Afamia Grape Festival, la manifestazione vinicola più importante dell’isola, con esposizioni, spettacoli folkloristici e, naturalmente, degustazioni.

 4° giorno, martedì 13 maggio 2025: Limassol > Larnaca > Lefkara > Protaras

Prima colazione e cena. Pranzo libero.
Partenza per la visita di Larnaca (40 km, 40’), con la chiesa di San Lazzaro patrono della città. Successivo proseguimento per la visita del villaggio di Lefkara (50 km, 1h), famoso per il pizzo locale e la lavorazione dell’argento.
Arrivo a Protaras (90 km, 1h) e sistemazione nelle camere riservate in hotel. Cena e pernottamento.

Larnaca, l’antica Kition, che la leggenda vuole fondata da Kittim, nipote di Noè, 7000 anni prima di Cristo, trae il suo nome proprio dalle sepolture micenee ritrovate nel sito pre-ellenico. Larnax in greco infatti significa scrigno, ma anche cofano, sarcofago. Dopo i greci, di qui passarono Persiani, Romani, Bizantini, Ottomani, Franchi, Veneziani, Turchi, e, per ultimo, gli Inglesi.
Da vedere in città le mura, la moschea di Djami Kebir del XVI secolo, le chiese di Angeloktisti e di S. Lazzaro, eretta nel del IX secolo sul sito della tomba di Lazzaro, divenuto vescovo di Kition dopo la sua resurrezione. Le spoglie del santo sono oggi a Marsiglia. Poco fuori città il lago salato, abitato da fenicotteri d’inverno, diviene una distesa di sale d’estate. Sulla riva del lago si trova Hala Sultan Tekke, il santuario, molto venerato dai pellegrini musulmani di Umm Haram, presunta zia di Maometto, morta al seguito del marito nell’invasione di Cipro nel 649.
Lefkara: celebre per i merletti Lefkaritika, da cui, pare, i veneziani abbiano tratto ispirazione per il loro reticello. I Lefkaritika, dai disegni tramandati da madre in figlia, si fanno con filo bianco o marrone e hanno il diritto uguale al rovescio. Pare che Leonardo, passando abbia acquistata una tovaglia da Messa di Lefkaritika per donarla al Duomo di Milano. Il Convento di Agios Minas, del XV secolo, è un misto tra stile bizantino e gotico. Sui muri nord e sud, ci sono due grandi dipinti di San Giorgio e San Minas, datati 1757.

5° giorno, mercoledì 14 maggio 2025: Protaras > Castello di St. Ilarion > Bellapais > Kyrenia > Protaras

Prima colazione e cena. Pranzo libero.
Partenza per la visita al castello di St. Ilarion (111 km, 2h), roccaforte di crociati, genovesi e veneziani. Proseguimento verso la cittadina di Bellapais e visita del convento. Partenza per la città portuale di Kyrenia (15 km, 30’), e visita del castello con il museo che conserva il relitto di una nave naufragata attorno al 300 a.C.
Rientro in hotel (115 km 2h) per la cena e il pernottamento.

Bellapais. Da Abbaye de la Paix, è una chiesa del XII secolo, con tracce di affreschi del XV secolo, volte a costoloni e il matroneo, aggiunta richieste dalla liturgia greco-ortodossa. La struttura trecentesca del cortile è completa su tre lati, ornata da bassorilievi e piccole sculture che impreziosiscono i 18 grandi archi aguzzi. Su un lato del chiostro, due antichi sarcofagi romani usati come fontana e lavabo. Nel refettorio un pulpito dal quale si leggevano le Sacre Scritture durante i pasti. Dal tetto del chiostro si ha una suggestiva vista su tutta l’area dell’abbazia.
L’abbazia, persa l’austerità originale dei monaci agostiniani che la fondarono fuggendo da Gerusalemme dopo la conquista araba e dei successivi canonici premostratensi di San Norberto, guadagnò nei secoli successivi una reputazione non proprio cristallina. Qui l’abate indossava mitra e speroni d’oro e i frati condividevano le loro frivole esistenze con sfacciate concubine, i cui figli diventavano subito novizi.

6° giorno, giovedì 15 maggio 2025: Protaras > Salamina > Famagosta > Protaras

Prima colazione e cena. Pranzo libero.
Partenza per la visita della città di Salamina (35 km, 45’), nella parte turco-cipriota dell’isola. Visita del teatro, dell’anfiteatro, delle terme e della palestra. Proseguimento con visita al convento mausoleo di San Barnaba e successivo trasferimento a Famagosta (12 km, 20’). Visita al Castello di Otello e alla cattedrale di San Nicola, ora moschea. A seguire passeggiata per le stradine del centro.
Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

Salamina: antica città sulla baia di Famagosta, fondata, secondo la leggenda, da Teucro, fratello di Aiace Telamonio, di ritorno da Troia. Fu conquistata dai Tolomei d’Egitto e poi dai romani, fu distrutta da un terremoto e ricostruita da Costanzo II, che le diede il nome di Constantia. Da vedere i resti del ginnasio, dell’anfiteatro romano, il più grande di Cipro, i bagni, il mercato, le numerose statue. Poco lontano il monastero di S. Barnaba, eretto sul luogo dove fu rinvenuta la sepoltura dell’apostolo, ucciso e sotterrato sotto un albero di carrubo con la copia del Vangelo di S. Matteo che portava sempre con sé. Quello che si vede è la ricostruzione del 1726 dopo la distruzione saracena.
Famagosta: la città era nota nell’antichità come Arsinoe, divenne poi Ammochostos, che significa nascosta nella sabbia, e che è il nome con cui è tuttora conosciuta in Grecia. Questo nome si sviluppò nelle lingue europee in Famagosta, e nel turco Gazimağusa. La città ha avuto il suo massimo splendore nel XIII secolo, quando i cristiani in fuga dalla Terra Santa vi si insediarono e la svilupparono. Fu poi genovese e veneziana, fino alla presa turca del 1° agosto 1571. Oggi restano le fortificazioni risalenti alle guerre crociate, celebri perché Shakespeare v’ambientò il suo Otello, i palazzi veneziani e la Cattedrale di S. Nicola, ora moschea di Lala Mustafà Pascià.

7° giorno, venerdì 16 maggio 2025: Protaras > Nicosia > Protaras

Prima colazione e cena. Pranzo libero.
Partenza per Nicosia (90 km, 1h20’), la capitale di Cipro delineata dalle antiche mura veneziane e ancora oggi divisa in due metà da un muro che separa la parte greca da quella turca. Si visiteranno: la Cattedrale di San Giovanni, le mura veneziane, la porta di Famagusta e il Museo Nazionale, che conserva un’importante collezione di reperti e tesori ciprioti. Proseguimento con il centro storico da cui si raggiunge a piedi il punto di confine turco. Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

Nicosia: capitale dell’isola fin dal XI secolo, è l’ultima città europea divisa in due da un muro. Il centro antico è circondato dalle mura veneziane del 1567, con fossato e bastioni cuoriformi, moschee e palme che le conferiscono un’atmosfera orientaleggiante. Da vedere Porta Famagosta, il quartiere di Laiki Ytonia con le sue case restaurate che ospitano taverne e negozi di artigianato, ristoranti e gallerie, il Museo di Cipro, con una collezione di reperti dal Neolitico al periodo bizantino; l’Arcivescovado con la cattedrale di San Giovanni il Teologo, decorata da affreschi del XVIII secolo e il museo di icone bizantine; la chiesa di Faneromeni.

8° giorno, sabato 17 maggio 2025: Protaras > Larnaca > (Atene) > Venezia > Belluno

Prima colazione. Trasferimento in aeroporto a Larnaca in tempo utile per l’imbarco sul volo Aegean Airlines A3 907 delle 13h00 per Atene. All’arrivo, previsto alle 14h45 dopo 1h45’di volo, coincidenza con il volo Aegean Airlines A3 670 delle 16h35 per Venezia. L’arrivo è previsto alle 17h55 locali, dopo 2h20’ di volo.  Rientro in pullman privato a Belluno.

Info e programma completo in sede

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